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Qui trovate la mia storia....mettetevi comodi!

www.maisonmondini.com @ All Right Reserved 2020 

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I'll tell you my story and the story of how

and when maison mondini was born.

It's a bit long, read it only if you are interested!

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Mi chiamo Marina Di Nunzio, sono nata a Monza nel 1988. Quando avevo quattro anni la mia famiglia decide di passare un periodo lungo 6 anni in Puglia, per tornare alle mie origini che sono proprio di questa terra calda e profumata, tra pale di fico d’india e alberi di gelso, tra Gargano dove ho vissuto in quegli anni e Poliganano a mare che è decisamente uno dei posti del mio cuore.

Passo l’infazia di cui ho memoria nei boschi con mio papà, in quei pochi momenti nei quali riuscivo a godere della sua presenza per via del suo lavoro che lo portava ovunque nel mondo tranne che a casa, a “caccia di lupi” perché io ero davvero convinta che lui cacciasse i lupi e al mare con mia mamma e le mie sorelle per gran parte dell’anno. Sono una bimba sempre abbronzata, con le sopracciglia unite e dai colori decisamente mediterranei, proprio queste mie caratteritiche peròsi rivelano motivo di grande sofferenza per me quando torno a vivere in provincia di Monza all’età di dieci anni. Negli stessi anni mi avvicino ad uno sport, la ginnastica ritmica, divento una atleta e questo mi aiuta molto a placare una rabbia nascosta e a scoprire di avere una qualità quando credevo di non avere niente di buono perché l’ambiente scolastico che mi circondava mi faceva sentire solo la terrona che tutti evitavano , si voglio usare questo termine perché è proprio quello che mi è stato attribuito tante volte. Cresco e arranco per farmi accettare, conosco un bambino pakistano in seconda media, lo vedo entrare in classe, sento esclamare "è arrivato kimbo", in quel momento lo guardo e mi rivedo, non voglio che si senta  emarginato come mi sono sentita io, che soffra come ho sofferto io. Libero subito il banco affianco al mio per fargli posto, lui non lo sa ma mi ha dato tanto. Rimane il mio compagno di banco fino alla fine e facciamo squadra fino agli esami, gli insegnanti lo notano e me lo scrivono sulla pagella,  finalmente sento che ho fatto una cosa che mi ha arricchito il cuore e dato serenità. Mi sento accettata, da me stessa.

 

Divento una geometra e mentre lavoro studio a Milano all’accedemia europea per diventare arredatrice di interni, lascio il lavoro che mi ha permesso di concentrarmi sugli studi e inizio a lavorare per un’importante azienda di ristrutturazione e arredamento di sale da bagno, questo ambiente mi ha dato strumenti per imparare tanto grazie anche a persone che mi hanno insegnato con pazienza e che ancora oggi stimo.

Compro una casa a 25 anni, la arredo con tutto l’amore che ho per il design…quello accessibile ad una ragazza così giovane, sono convinta che quella casa mi accompagnerà da sola per tanto tempo, ma non è così, la possiedo ancora però e chissà se riusciro mai a lasciarla andare. Sono una ragazza sempre estremamente in ghingeri in quegli anni, forse troppo. All’improvviso, in un attimo mio papà si ammala e io crollo, crolla tutto quello in cui credevo, l’apparenza non è tutto, un bel musino un vestito costoso e un paio di tacchi non possono essere tutto quello che ritengo importante, inizio a cambiare…cambio tanto, sono fidanzata con Stefano, viviamo in quel piccolo appartamento, lui mi legge dentro, vede il mio malessere e senza neanche chiedere se avessi bisogno di aiuto decide di farlo, di aiutarmi senza mai usare questo termine. 

Voglio cambiare lavoro, gli parlo dell’idea di un negozio ma mentre questa si concretizza in parole la mia espressione si inclina e tra me e me penso che non ce la farei mai con un mutuo di cento anni appena firmato! Non dico niente ma in quel momento Stefano pronuncia una frase che non dimenticherò mai...

“cosa siamo una famiglia a fare tu ed io?”

pronunciata con un'eleganza che in un uomo non ho mai visto. Lì mi ha detto tutto senza dirmi niente.

fotoinaugurazione


La mia felicità è stata la sua espressione quando gli ho presentato il nome che avevo scelto. Il nome del negozio lo conoscete, il nome di quello che nel 2017 è diventato mio marito è Stefano Mondini. 


È stato il mio grazie, perché me lo volevo ricordare ogni volta che lo avessi pronunciato quel nome da dove veramente arrivava.


Partiamo! Aprirò un negozio! Sembrava facile! Presunzione….legnata sui denti!

Questa è una foto del giorno dell’inuaugurazione il 19 marzo 2016.

Nel 2016 apre maison mondini come un negozio di oggetti per la casa nel quale volli inserire una piccola nicchia di abbigliamento donna perché mi incuriosiva, non avevo nessuna conoscenza del settore tessile ma volevo provarci e si è rivelata nel lungo periodo la scelta giusta per il futuro del negozio perché l’oggettistica per la quale ero ferrata in materia e spavaldamente convinta vi avrebbe catturate non ha convinto proprio nessuno, al contrario dell’abbigliamento che pian piano vi ha dolcemente conquistate. Dopo mesi in cui praticamente metà del negozio era ferma agli articoli dell’inaugurazione mi sono sentita sconfitta e ancora oggi la vedo come un fallimento, non volevo tornare indietro, mio papà me lo dice ancora oggi che non si torna mai indietro.

Nel 2018 dopo la nascita di mia figlia Ginevra mentre la cullavo in negozio ho guardato in faccia alla realtà, se volevo continuare a tenere aperto dovevo tirarmi su le maniche e ripensare ai contenuti. Con la strada tutta in salita ho deciso di cambiare direttiva e tutto ha cambiato aspetto e forma.

Oggi studio tutti i giorni e sono costantemente alla ricerca per far crescere quello che vedete tra la collezione del mio brand del quale sono orgogliosa perché non copia nessuno, guardo molte aziende, grandi e piccole, soprattutto oltre al mondo dell’abbigliamento, molte con a capo o nel proprio team donne e uomini tosti, da stimare, che mi ispirano continuamente, ma posso certamente dire che l’atmosfera che si respira da maison mondini mi rappresenta al cento per cento.

 

In shop oggi trovate la mia linea di Friulane frutto dei mesi di lockdown del 2020, il brand londinese di borse ed accessori Katie Loxton che il mio negozio ha in esclusiva per la città di Monza, la linea di fragranze ambiente che ho studiato e disegnato personalmente, la mia collezione di abbiglamento personalizzata che è diventata negli anni moda accessibile a tutte rendendomi fiera da impazzire, il poter entrare negli armadi di tutte voi tra tante realtà e vite diverse mi fa capire che quando avevo undici anni alla fine avevo già capito che tipo di donna sarei diventata indipendentemente dal lavoro che avrei fatto.

Questa è un po' della mia storia.

Grazie per aver avuto voglia di leggermi.

M

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